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La campana del Mezzogiorno
La campana del mezzogiorno – Una campana dai tanti significati
Con il suono della campana le nostre comunità scandivano i ritmi della vita quotidiana,
dai rintocchi dell’alba alla nascita del sole (mattutino), a quelli del mezzogiorno (per segnalare la sospensione dei lavori agricoli per mangiare), per concludere col vespro all’imbrunire.
Quello del suono della campana era un richiamo collettivo, un simbolo di appartenenza.
Pochi, però, si sono addentrati alla scoperta dei suoni delle campane, sul loro significato, sulla loro storia e di molti di questi se ne è persa la memoria.
La vita di ogni comunità iniziava col suono dell’Ave Maria al mattino.
A mezzogiorno si suonava l’ “Angelus” .
La sua origine è di ispirazione francescana, San Bonaventura da Bagnoregio, Ministro Generale dell’ordine Francescano, in occasione del Capitolo Generale a Pisa nel 1263 prescrisse ai religiosi di salutare la Madonna ogni sera con il suono della campana e la recita di qualche Ave Maria, ricordando il mistero dell’Incarnazione del Signore.
“I fratelli devono insegnare ai fedeli a salutare tre volte la Vergine Maria, la sera, quando nel monastero è l’ora di andare a Compieta”.
Era opinione largamente diffusa nel Medioevo che la sera “l’Angelo del Signore aveva portato l’annuncio a Maria”.
Essi devono quindi farlo con le stesse parole con le quali l’Angelo Gabriele salutò Maria:
V/. Angelus Domini nuntiavit Mariæ,
R/. Et concepit de Spiritu Sancto.
Ave Maria, gratia plena, Dominus tecum.
Benedicta tu in mulieribus, et benedictus fructus ventris tui, Jesus.
Sancta Maria, Mater Dei, ora pro nobis peccatoribus,
nunc et in hora mortis nostræ. Amen.
V/. “Ecce Ancilla Domini.”
R/. “Fiat mihi secundum Verbum tuum.”
Ave Maria, gratia plena…
V/. Et Verbum caro factum est.
R/. Et habitavit in nobis.
Ave Maria, gratia plena…
V/. Ora pro nobis, Sancta Dei Genitrix.
R/. Ut digni efficiamur promissionibus Christi.
Oremus:
Gratiam tuam quæsumus, Domine, mentibus nostris infunde; ut qui, angelo nuntiante,
Christi Filii tui Incarnationem cognovimus, per passionem eius et crucem,
ad resurrectionis gloriam perducamur.
Per eundem Christum Dominum nostrum. Amen.
3 Gloria Patri
Gloria Patri
et Filio et Spiritui Sancto,
sicut erat in principio,
et nunc et semper et in saecula saeculorum.
Amen.
Requiem aeternam
Requiem aeternam dona eis, Domine,
et lux perpetua luceat eis.
Requiescant in pace.
Amen.
All’inizio del XIV° secolo, suonare l’Angelus era già una pratica usuale nelle diverse regioni d’Europa.
Lo stesso suono di campane dell’Angelus suonate la sera, oltre alla pratica religiosa ordinata, serviva pure per ragioni pratiche: era segno della “estinzione del fuoco” o “coprifuoco”, e della chiusura delle porte della città.
Nel 1318 Papa Giovanni XXII° (1245-1334) diede ordine che ai tre rintocchi quotidiani della sera, Maria la Madre di Dio fosse salutata con tre “Ave Maria” in ginocchio e accordò a tale preghiera una indulgenza.
Nel 1456, Papa Callisto III° (1378-1458) comandò di suonare la campana quotidianamente, (a mezzogiorno) tra Nona e Vespri e di recitare un Padre Nostro e tre “Ave Maria” per la salvezza della cristianità.
In quell’anno si verificò l’assedio di Belgrado da parte del Sultano Mehmed II°, Papa Callisto III°, ordinò una campana di mezzogiorno per chiamare i fedeli a raccolta e per pregare per i difensori della città, guidati dall’ungherese Jànos Hunyadi e dall’abruzzese Giovanni da Capestrano.
Tuttavia, in molte località l’ordine di suonare la campana arrivò dopo la notizia della vittoria e la campana di mezzogiorno si tramutò in una commemorazione della vittoria.
Il Papa non ritirò l’ordine e ancora oggi le chiese cattoliche suonano la campana di mezzogiorno a ricordo di questo evento.
Nel 1518, Papa Leone X° (1475 – 1521) stabilì la preghiera dell’Angelus a mezzogiorno.
Il Pontefice Clemente XII° (1652 – 1740) oltre a confermare l’indulgenza per l’Angelus, concesse nel 1736 l’indulgenza di 100 giorni a tutti coloro che all’ora di notte avessero recitato “in ginocchioni” al suono d’una campana il De profundis o un Pater, Ave, Requiem.
Papa Pio VII° (1742 – 1823), oltre quelle indulgenze, concesse a quanti vi avrebbero aggiunto alla preghiera tre Gloria in onore della Santissima Trinità, altri 100 giorni.
Il Pontefice Benedetto XIII° (1649 -1730), domenicano, concesse l’indulgenza di 100 giorni e la plenaria una volta al mese alla recita della preghiera dell’Angelus Domini.
Nel 1742 Papa Benedetto XIV° (1675 -1758) stabilì che la domenica l’Angelus sarebbe recitato in piedi e che nel Tempo pasquale sarebbe sostituito dall’antifona “Regina caeli”.
Il 3 aprile 1884 Papa Leone XIII° (1810 – 1903) con Decreto “Urbis et Orbis”, confermando le medesime indulgenze (sia per l’Angelus che per la recita del De Profundis), benignamente tolse la condizione che la preghiera fosse recitata in ginocchio qualora si era impediti di farlo, e per coloro che non la sapevano concesse di sostituirla con la recita di Cinque Ave Maria.
(fonti internet)
Articolo sul Giornale di Barga
http://www.giornaledibarga.it/index.html?pg=8&id=11344
Dopo la manifestazione del 7-8 dicembre scorso dove abbiamo portato a Barga la presidente della Federazione Nazionale suonatori di Campane, abbiamo continuato il lavoro di sviluppo. Per prima cosa, dopo innumerevoli riunioni spesso conviviali, abbiamo approvato all’unanimità il logo che ci rappresenterà in tutta Italia e che vi allego (vedete anche la ns. pagina sul sito nazionale (http://www.fnsc.it/associazioni/campanarivalleserchio.html). La cosa ci dà un pò di orgoglio perchè potrete ben immaginare quanto sia stato difficile mettere d’accordo circa quaranta gagliardi campanari da Chiozza, Cardoso, Cascio, Perpoli oltre ai nostri di Barga, ognuno più campanilista che mai (e come potrebbe essere altrimenti!)!
Il logo l’ho commissionato all’arch. Ilaria Tomei di Lucca e rappresenta, all’interno della campana, un richiamo grafico tipico della nostra valle, a cui si aggiunge sia il carattere dell’italianità nel bordo sx della campana, sia il carattere religioso con l’olivo tradizionale simbolo della Pasqua.
Insomma, ci abbiamo messo tutto quanto ci caratterizza. Di conseguenza stiamo realizzando striscioni, gagliardetti, magliette e tutto quanto necessario per non sfigurare nei raduni nazionali.
Anche sul web il nostro verbo si sta diffondendo, sia con il sito curato da Cristian Tognarelli, www.campanaribarga.altervista.org e che sta riscuotendo un numero sempre più crescente di visitatori, sia con il profilo fb curato da Franco e Ilaria Motroni campanari barga, anche questo molto seguito.
Appuntamenti: il 31 maggio saremo a Fontanaluccia-Frassinoro per la manifestazione organizzata dalla sig.ra Tilde Bimbi, discendente del maestro fonditore Giovanni Bimbi che tante campane ha fuso per i campanili della nostra valle, il 20-21 giugno saremo al raduno nazionale dei suonatori di campane (vedere volantino allegato). Per questa gita abbiamo ancora pochi posti sul pullman, se potete diffondere la notizia… Infine il 02 settembre saremo insieme a tutti i campanari d’Italia all’udienza dal Santo Padre Papa Francesco a Roma, questo si che è un appuntamento nuovo ed unico!
Questa ad oggi la situazione, come vedete ci teniamo più vivi che mai e devo dire che la nascita dell’unione dei campanari ha portato uno scambio continuo di suonatori da un campanile all’altro, cosa che è davvero bella e simboleggia a pieno questa nuova unione.
Presepe
Articolo su Il Giornale di Barga
Giornata intensa e ricca di impegni quella del 7 dicembre, per l’Unione Campanari Valle del Serchio ed, in particolare, per i Campanari di Barga.
Mons. Giovanni Paolo Benotto, Arcivescovo di Pisa, in un incontro all’interno della Visita Pastorale di recente memoria, invitava le varie associazioni presenti sul territorio a non limitarsi alla sfera di loro competenza, al pensare “in piccolo”, ma a fare “sistema” dei valori che ogni realtà associativa manifesta, al fine di promuovere il bene “condiviso”.
Su queste basi è nata L’unione Campanari Valle del Serchio, formata dai Gruppi Campanari di Barga, Cardoso, Cascio-Perpoli e Chiozza e la successiva adesione alla Federazione Nazionale Suonatori di Campane.
Questo, in sintesi, quanto espresso dal Presidente Manuel Graziani, nell’incontro tenuto nella sala del consiglio comunale di Barga, presieduto dal Sindaco Marco Bonini, con l’importante presenza della Presidente della Federazione Nazionale Suonatori di Campane, Eles Belfontali.
Il Sindaco Bonini, ha ricordato la sinergia d’intenti siglata il giorno prima tra Amministrazione Comunale e Campanari, per promuovere e salvaguardare l’ultrasecolare tradizione Barghigiana del Doppio dell’Immacolata, iniziata nel 1522.
La Presidente Belfontali, dopo una breve presentazione della Federazione Nazionale e delle sue finalità, ha ribadito la necessità di una Legge di tutela, come già avviene per le campane storiche da parte delle Belle Arti, del suono manuale delle campane.
Una regolamentazione dei molteplici sistemi di suono presenti sul territorio nazionale, ovviamente nel rispetto delle comunità in cui questi suoni vengono diffusi, ma che, allo stesso tempo, riconoscano al suono manuale delle campane quel valore storico-artistico che esso rappresenta.
Tra gli appuntamenti importanti del 2015, oltre al Raduno Nazionale previsto per maggio a Verona, ha sottolineato quello del 2 settembre, dove tutti i Gruppi Campanari aderenti, sotto le insegne della Federazione Nazionale, si recheranno a Roma per una visita al Santo Padre.
Inoltre ha comunicato a tutti gli intervenuti l’importante incarico conferito a Manuel Graziani e Cristian Tognarelli, per una raccolta di materiale, sia di tipo fotografico che cartaceo, di tutti i raduni nazionali.
Tutto questo, al fine di formare una mostra itinerante e una pubblicazione che narri di una manifestazione che, dal livello regionale della prima metà del ‘900 ( nata dai primi incontri tra Campanari Bolognesi e Modenesi), in pochi anni, ha saputo coinvolgere le varie realtà nazionali.
Infine, è stata paventata l’ipotesi della scelta di Barga come sede del Raduno Nazionale dei suonatori di campane per il 2016.
Terminato l’incontro, le protagoniste sono state le campane con il classico doppio in terzo di un ora.
Il via all’evento è stato il suono della campana delle 21 che, per l’occasione, è stata suonata dal Sindaco Bonini e dalla Presidente Belfontali.
Al termine del Doppio, la consueta cena conviviale organizzata dalla Propositura e dall’ANSPI S. Cristoforo presso il Conservatorio di S. Elisabetta.
Mons. Stefano Serafini ha fatto gli onori di casa, donando, tra le altre cose, alla Presidente Belfontali, l’immagine simbolo della giornata: la Madonna del Molino, Compatrona di Barga, espressione tangibile dell’Immacolata Concezione.
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Articolo sul Giornale di Barga online
VITA NOVA – ARTICOLO DEDICATO AI CAMPANARI
MAGGIO 2003
DI QUELLO RIPORTATO IN QUESTO ARTICOLO POSSIAMO DIRE CHE,DOPO 10 ANNI E TANTE CHIACCHIERE, FINALMENTE CI SIAMO.
SIAMO ALLE PRATICHE FINALI DELL’ASSOCIAZIONE CAMPANARI VALLE DEL SERCHIO E COME TALI ABBIAMO DATO L’ADESIONE ALLA FEDERAZIONE NAZIONALE SUONATORI DI CAMPANE, DALLA QUALE NOI CAMPANARI DI BARGA SIAMO STATI RICONOSCIUTI COME SOCI FONDATORI.